Il disturbo ossessivo-compulsivo si manifesta in una grande varietà di forme, ma è principalmente caratterizzato da pensieri ossessivi associati a compulsioni che tentano di neutralizzare l’ossessione: il bisogno irrefrenabile di avere il controllo della realtà, si esprime in una serie di azioni o pensieri rituali; la loro ripetizioni ridondanti svolge il ruolo di rassicurare la persona sul controllo di ciò che può accadere o degli effetti di ciò che è accaduto.

È importante mettere in risalto che nella maggior parte dei casi, quando il disturbo si è strutturato in sequenze rituali, la fobia originaria che lo ha innescato passa in secondo piano, e il disturbo diventa il rituale stesso.

 

Per poter essere diagnosticato disturbo ossessivo-compulsivo, le ossessioni e compulsioni, devono essere sufficientemente gravi da assorbire tempo, interferire significativamente con la normale routine della persona o causare disagio marcato.

 

Le ossessioni sono pensieri, dubbi, immagini ricorrenti e persistenti che affliggono l'individuo e che da questo vengono percepite come invasive e inappropriate e che provocano una marcata sofferenza. Tali idee, pensieri, impulsi o immagini non sono quindi semplicemente preoccupazioni per i problemi della vita reale; la persona, inoltre, si rende conto che tali ossessioni sono il prodotto della sua mente. L’individuo con ossessioni di solito cerca di ignorare o sopprimere tali pensieri impulsi, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni. 

 

Le compulsioni sono comportamenti o azioni mentali ( ripetizione di parole e frasi o il conto) ripetitive e ritualizzato che l'individuo si sente obbligato a eseguire, per difendersi da una certa ossessione, con regole che devono essere applicate rigidamente.

Quindi i comportamenti o le azioni mentali sono mirate a combattere le ossessioni.

Tali comportamenti o azioni mentali, volti a prevenire o ridurre il disagio, non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi. Le compulsioni possono riguardare diverse tematiche come la contaminazione (lavarsi continuamente, pulire sempre) il perfezionismo (controllare e ricontrollare continuamente), l’ordine (tenere costantemente tutto sotto un ordine rigido e fisso).

 

L'inevitabilità e l’irrefrenabilità sono le prime condizioni di una compulsione, la terza è la ritualità ossia quando un'azione o un pensiero stereotipato ci rassicurano o ci garantiscono l'effetto desiderato.

Le tipologie di ritualità compulsiva si possono raggruppare in tre classi: preventiva, propiziatoria, riparatoria.

 

La trappola mentale rappresentata dal disturbo ossessivo-compulsivo, è una delle più resistenti al cambiamento terapeutico, sia farmacologico che psicoterapeutico.

 


Psicologo Bologna