La maggior parte del tempo di una persona media viene trascorso sul luogo del lavoro, il quale non rappresenta solo un mezzo di sostentamento, ma in esso vi si trova l’apprezzamento sociale necessario per costruire la propria autostima, il senso di appartenenza e di identità personale.

 

Oggi le relazioni tra le persone sono diventate sempre più complesse ma in ambito lavorativo spesso lo sono ancora di più poiché qui vi confluiscono dinamiche molto potenti, caratterizzate da interessi economici, gerarchie, alleanze, potere, competizione, giudizio, invidia, rivalità, paure e senso di impotenza.

 

A conferma di ciò basti pensare che negli ultimi anni sono state coniate terminologie sempre più specifiche riguardanti problematiche lavorative: il mobbing, il burnout, la sindrome da stress lavorativo, work addiction o lavoro-dipendenza, solo per citarne alcune.

 

Inoltre le problematiche sul luogo del lavoro se non vengono affrontate nella maniera adeguata, con gli strumenti e le strategie adeguate possono creare un forte senso di malessere che può dilagare anche nella vita extralavorativa.

 

Spesso chi ha problemi in ambito lavorativo si sente ansioso, esaurito, irritabile o depresso, ha problemi di insonnia e non riesce più a vivere serenamente le proprie relazioni affettive, anche la vita sessuale a lungo andare inizia a risentirne.

 

Diventa quindi fondamentale passare da una situazione di passività e rassegnazione ad una più attiva e costruttiva, attraverso il riconoscimento e l’utilizzo degli strumenti cognitivi, comunicativi e relazionali, coi quali sarà possibile costruire strategie d’azione mirate e ristabilire un sereno clima in ambito lavorativo e privato.